DrGuido.ai si presenta come un intermediario innovativo tra pazienti e AI Doctor, offrendo un supporto medico immediato e accessibile grazie all'intelligenza artificiale. La missione di DrGuido.ai è quella di rendere l'assistenza sanitaria più inclusiva e facilmente fruibile, anche per chi non ha accesso diretto a servizi medici tradizionali. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale che le conversazioni tra il paziente e l'AI siano naturali, precise e affidabili.
Durante il recente convegno "A.I. Attenzione all’innovazione: sanità e ricerca, tra neo-tecnologie e dati personali", gli esperti hanno esaminato il ruolo dell'intelligenza artificiale (IA) nel settore sanitario.
Nel contesto globale della salute pubblica, la disponibilità di medici è cruciale per garantire l'accesso a cure di qualità. Tuttavia, una nuova analisi condotta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mette in luce una realtà preoccupante: il basso numero di medici per 10.000 abitanti in alcuni paesi. Questa disparità rappresenta una sfida significativa nell'assicurare che le persone ricevano l'assistenza medica di cui hanno bisogno.
DrGuido.ai, l'innovativa startup sanitaria guidata dall'intelligenza artificiale, ha concluso la sua prima presentazione pubblica all'AI*Festival di Milano il 15 febbraio. L'evento biennale ha suscitato un grande interesse e curiosità da parte del pubblico nei confronti dell'app mobile AI Doctor. Con oltre 250 richieste di informazioni e 150 test di AI Doctor condotti sul sito www.drguido.ai, la risposta è stata al di là delle aspettative.
L'integrazione dell'intelligenza artificiale generativa (AI generativa) nel settore sanitario sta segnando un'epoca di trasformazione e innovazione nel 2023. Questa evoluzione tecnologica promette di ridefinire le metodologie di cura e la gestione della salute, portando a miglioramenti significativi nell'efficienza e nell'efficacia delle cure mediche.
Nel 2023, le valutazioni delle startup AI in fase iniziale erano superiori del 20% rispetto ad altre aziende che raccoglievano nuovi finanziamenti, dimostrando che le startup AI richiedono un premio in termini di valutazione. Questo trend si è confermato anche nelle fasi intermedie, con le startup AI che hanno raccolto fondi per il Series B ottenendo valutazioni superiori di 1,5 volte rispetto alle loro controparti non AI.